Il Drago è una delle figure mitologogiche più impressionanti e ispiratrici.
La sua influenza culturale è particolarmente forte nei paesi asiatici e la sua storia trae origini dalla antica cultura cinese e giapponese.
In queste regioni i draghi sono rappresentati come enormi creature volanti sputa-fuoco, ma sono associati ad un potere arcano e misterioso.
Si tratta di un simbolismo adatto sia al genere maschile che femminile.
Nell'antica Grecia la parola drakwn indicava un rettile fatato dalle sembianze di un serpernte.
Il termine generale per definire un serpente era ojix, tuttavia, i greci chiamavano draconates quelli più grossi e più forti.
Le prime annotazioni sui draghi le ritroviamo nella civiltà Sumera che viveva in Mesopotamia, la storica regione che si collocava tra il fiumi Tigri ed Eufrate.
I disegni Sumeri, ritrovati incisi su tavole di argilla raccontano la storia della battaglia tra il drago Asag e il dio Ninurta. In queste leggende, i draghi erano a guardia di immensi tesori ed erano i portatori della conoscenza.
I Babilonesi, che abitarono la regione delle Mesopotamia dopo i Sumeri, narrarono le gesta di Gilgamesh, che fu mandato in battaglia per conquistare il drago gigante di nome Humbaba.
Un'altro Drago era Zu, famoso per il furto delle Tavole del Destino e che ha trovato moltissime rivisitazioni della sua storia.
In una di queste era il dio Enki che custodiva tutta la potenza delle tavole prima che Zu le rubasse. Ninurta attaccò il mostro mentre stava volando via, costringendolo a fargli mollare la presa. Le tavole ricaddero su un albero, sempre all'interno del domino acquoso di Enki.
Come già accennato, il drago è una figura chiave per le culture asiatiche.
Per esempio i cinesi credevano che queste creature avevano i poteri di far scaturire o di fermare la pioggia.
Giocano un ruolo importante nei festival orientali: la danza del dradone è un'antica tradizione che affonda le sue radici nella dinastia dei Sun (intorno 960 – 1279 D.C.).
Gli abitanti dell'Impero Celeste si consideravano discendenti del dragone e ne hanno fatto l'emlbema dell'imperatore.
Solo l'imperatore poteva fare uso di questo simbolo dalle colorazioni dorate e rappresentante un drago con cinque artigli.
Il dragone con quattro artigli era il tipico simbolo della nobiltà imperiale, mentre quello con tre artigli era usato dalle caste più basse e dal popolo.
Il drago classico cinese è rappresentato con corna, artigli e squame, mentre tiene una palla di fuoco o una perla che ingoia e sputa fuori.
La perla del dragone è un simbolo che rappresenta il sole.
Definire il sesso del drago è molto semplice: lo si riconosce dalla punta della coda. Se finisce con una un ventaglio soffice e lanuginoso, il drago è femmina. Inoltre le femmine hanno il naso più dritto e le criniere più arrotondate.
I maschi invece sono rappresentati con delle code a punta e delle corna che tendono verso l'alto.
Per i giapponesi il drago personifica i poteri divini, che possono essere portatori sia male che di bene.
Se una persona tratta il drago con rispetto, verrà ricambiato con molta generosità, visto che quelle creature possiedono enormi ricchezze.
Diversamente dal drago cinese, la sua versione giapponese ha sempre tre artigli. Le immagini del dragone sono spesso usate per decorare i templi buddisti.
Le storie vietnamite e coreane sui draghi sono meno conosciute, ma in molte di queste ci siriferisce al drago come ad una divinità dell'acqua.
Anche l'India ha fatto nascere bellissimi miti sui Draghi. In modo particolare citiamo Vritra, che si è appropriato delle acque e ha causato una terribile siccità fino a che non è stato ucciso dal dio Indra.
Vritra è spesso descritto come la personificazione dell'inverno, visto che il suo potere è l'oscurità che prevale durante le stagioni fredde.
In Europa i draghi sono visti come re del male. La storia di San Giorgio è probabilmente la più conosciuta nel mondo occidentale.
Secondo questa leggenda, un drago orribile era apparso nella regione della Cappadocia, minacciando di distruggerla.
Gli abitanti terrorizzati furono costretti a sacrificare una ragazza ogni anno per appagare il mostro. Era la figlia del Re che doveva essere sacrificata, quando San Giorgio apparve e fronteggiò il drago.
Dopo averlo domato San Giorgio gli mise una corda intorno al collo e la diede alla principessa che riportò la bestia in paese.
Un altro drago lo possiamo trovare nel poema epico anglosassone di Beowulf, che combattè un drago sputa-fuoco. Riusci ad uccederlo ma le ferite che ricevette furono mortali.
Quando hai scelto il disegno del tuo drago è importante decidere dove tatuarselo visto che questo influirà su misura e stile.
Inoltre anche la posa dell'animale può influenzare enormemente il risultato finale. Per esempio il drago con le ali aperte e i denti sporgenti apparirà molto aggressivo e ostile.
La scapola è un buon punto per collocare un tatuaggio di questo tipo, visto che c'è molto spazio da ricoprire.
Per questo punto del corpo suggeriamo di scegliere un'immmagine con le ali aperte, magari con un leggero effetto in rilievo per renderlo ancora più tridimensionale.
Tuttavia tieni a mente che la scapola è una zona molto mobile e serve che disegno sia pensato bene, cosicchè le sue proporzioni non verranno distorte troppo quando ci si muove.
I draghi rendono benissimo su aree ampie e permettono al tatuatore di includere dettagli interessanti dal punto di vista visivo che rafforzano la figura principale.
Ecco perchè la schiena è la parte migliore del corpo per questo tipo di tatuaggio, perché diventa una tela vivente per il disegno.
In molti casi i tatuatori sconsigliano aree come le gambe (almeno dal ginocchio in giù), perché è una zona molto stretta e affusolata che limita le possibilità dell'artista.
I colori giocano un ruolo cruciale nei tatuaggi drago.
La tavolozza di colori cambia l'intero simbolismo della composizione. C'è la classica triade nero-rosso-oro, ma anche il verde è usato molto spesso.
Tatuaggio drago nero. Il nero, in realtà è assenza di colore, un vuoto assoluto, quindi è associato alle immagini che vengono portate all'estremo. Non è una sorpresa che, sia nella tradizione occidentale che quella orientale, il drago sia visto come potere maligno e distruttivo.
In Cina i draghi neri possono fare nascere tempeste di fulmini quando combattono fra loro nel cielo.
Secondo la filosofia di Jung il nero può fare riferimento al lato più oscuro della nostra mente.
Tatuaggio drago blu. In tutti i paesi e le culture il blu è associato all'acqua e agli elementi dell'aria. Questo tipo di colorazione si distanzia fortemente dalla natura aggressiva dell'animale e si concentra sui suoi poteri protettivi e magici. I cinesi associano il blu con la primavera, la prosperità e l'armonia.
Tatuaggio drago rosso. Spesso ha connotazioni culturali contraddittorie visto che il rosso è associato ad amore e passione, ma anche sangue e potere.
I cinesi credevano che il rosso portasse fortuna, ricchezza e felicità, mentre nella cristianità il drago assume un doppio significato: da simbolo del diavolo (peccato e morte) a importante simbolo alchemico.
L'immagine del drago giallo era spesso usata nel mondo orientale per decorazioni belliche quindi ovviamente il suo significato può essere quello di conquista e vittoria. Di conseguenza si sceglie questa colorazione per esprimere potere e voglia di arrivare.